Scopri la vera storia degli ordini monastico-cavallereschi. Analisi completa di Templari, Ospitalieri e Teutonici: dalle Crociate ai processi e al declino.
La storia medievale è, per sua natura, un terreno di contrasti violenti e di sintesi improbabili, ma poche istituzioni incarnano il paradosso dell'epoca quanto gli ordini monastico-cavallereschi.
Immaginate, lo sconcerto di un uomo del XII secolo. Il mondo è ordinato secondo schemi precisi: ci sono quelli che pregano (oratores), quelli che combattono (bellatores) e quelli che lavorano (laboratores). È uno schema trifunzionale rigido, voluto da Dio, o almeno così dicevano i vescovi. E poi, improvvisamente, nel polveroso Levante delle Crociate, appare qualcosa che non dovrebbe esistere. Un ibrido. Un "nuovo mostro", direbbe qualcuno con ironia, ma per San Bernardo di Clairvaux era una "Nuova Milizia".
Stiamo parlando di uomini che hanno fatto voto di castità, povertà e obbedienza, come i monaci benedettini che coltivano gli orti in Borgogna, ma che al posto della zappa impugnano la spada e la mazza ferrata. La loro liturgia non si consuma solo nel silenzio del chiostro, ma nel frastuono della carica di cavalleria, nello spezzare le ossa agli infedeli, nel sangue versato sotto il sole implacabile della Terra Santa.
Come è stato possibile giustificare teologicamente l'omicidio per un monaco? Come si è passati dal "non uccidere" al "malicidio"? E come hanno fatto questi ordini, nati nella povertà più assoluta, tanto che i Templari si vantavano di andare in due su un cavallo, a diventare le prime multinazionali finanziarie della storia, capaci di tenere in pugno re e imperatori?.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio la parabola di queste istituzioni straordinarie: dai Templari, i banchieri di Dio finiti sul rogo, agli Ospitalieri, infermieri che servivano i malati su piatti d'argento, fino ai Cavalieri Teutonici, che trasformarono la crociata in uno stato sovrano nel freddo Baltico. Analizzeremo le loro regole, la loro economia, le loro rivalità fratricide e la loro eredità, che ancora oggi alimenta leggende e cospirazioni.
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La Chiesa nel MedioevoClaudio Azzara, Anna Maria Rapetti |
Per comprendere la nascita degli ordini monastico-cavallereschi, dobbiamo immergerci nella mentalità del primo XII secolo. La Chiesa aveva sempre guardato con sospetto il mestiere delle armi. Certo, c'era il concetto di "Guerra Giusta" di Sant'Agostino, ma il soldato di professione, il cavaliere secolare, era visto come un peccatore cronico: violento, rapace, vanitoso.
La svolta arriva con il Concilio di Troyes nel 1129, dove la Chiesa riconosce ufficialmente l'Ordine del Tempio. Ma la vera legittimazione intellettuale viene da una delle menti più affilate e influenti del Medioevo: Bernardo di Clairvaux. Abate cistercense, mistico, e formidabile politico ecclesiastico, Bernardo scrive un trattato che è un capolavoro di retorica: il De laude novae militiae ("In lode della nuova milizia").
Bernardo opera una distinzione linguistica e morale che cambierà la storia. Contrappone la militia (la cavalleria spirituale, quella dei Templari) alla malitia (la cavalleria secolare).
Scrive Bernardo:
"Voi coprite i vostri cavalli di seta e adornate le vostre armature con lembi di stoffa fluttuante; dipingete le vostre lance, gli scudi e le selle; adornate i vostri freni e gli speroni con oro, argento e gemme; e con tutto questo sfarzo, correte solo verso la morte con vergognosa follia... Sono queste le insegne di un cavaliere o i ninnoli di una donna?".
La cavalleria secolare è vanitosa, peccaminosa, destinata all'inferno. La nuova milizia, invece, è austera. I Templari, dice Bernardo, si tagliano i capelli corti (perché è vergognoso per un uomo curarsi la chioma come una donna), non si lavano spesso, sono "ispidi, coperti di polvere, neri per il sole e per la maglia di ferro". Ma soprattutto, Bernardo introduce il concetto rivoluzionario del malicidio.
Il cavaliere di Cristo che uccide un infedele non commette omicidio (homicidium), ma malicidio (malicidium): uccide il male incarnato nel nemico di Cristo. "Il cavaliere di Cristo uccide con coscienza tranquilla e muore con sicurezza ancora maggiore", scrive l'abate. Uccidendo, lavora per Cristo; morendo, guadagna Cristo.
Questa giustificazione teologica fu la chiave di volta che permise di canalizzare la violenza endemica della nobiltà europea verso un obiettivo esterno, la Terra Santa e i confini della Cristianità, trasformando dei potenziali banditi in santi guerrieri. Non era più necessario deporre la spada per salvare l'anima; bastava usarla contro il nemico giusto.
L'Ordine dei Poveri Commilitoni di Cristo e del Tempio di Salomone (questo il nome completo, Pauperes commilitones Christi Templique Salomonici) nasce ufficialmente intorno al 1119, fondato da un cavaliere della Champagne, Hugues de Payens, insieme ad altri otto compagni (anche se il numero nove è forse simbolico).
Inizialmente, il loro compito era semplice e terribilmente pericoloso: proteggere i pellegrini sulla strada da Jaffa a Gerusalemme. Le cronache ci dicono che le strade erano infestate da banditi e predoni saraceni. I pellegrini venivano derubati, uccisi o ridotti in schiavitù prima ancora di vedere la Città Santa. Hugues e i suoi compagni si offrirono al Re di Gerusalemme, Baldovino II, come forza di polizia stradale.
Il Re, che aveva un disperato bisogno di truppe scelte, concesse loro una sede prestigiosa: l'ala del palazzo reale che sorgeva sulla spianata del Tempio, quella che oggi è la Moschea di Al-Aqsa. I crociati identificavano erroneamente la moschea come il "Tempio di Salomone" (mentre la Cupola della Roccia era il "Tempio del Signore"). Da qui presero il nome di Templari.
Nel 1129, al Concilio di Troyes, ottennero la regola latina e l'approvazione papale. Nel 1139, con la bolla Omne Datum Optimum di Papa Innocenzo II, ottennero privilegi che nessun altro ordine possedeva:
La struttura del Tempio era gerarchica e militare.
La disciplina in battaglia era leggendaria. Era vietato rompere la formazione o caricare senza ordine. Chi lo faceva perdeva l'abito (veniva espulso temporaneamente o degradato). Era vietato ritirarsi a meno che il rapporto di forze non fosse superiore a tre contro uno.
Questo fanatismo disciplinato li rendeva temutissimi dai musulmani. Saladino, dopo la battaglia di Hattin (1187), ordinò di decapitare tutti i Templari e gli Ospitalieri catturati, risparmiando invece i baroni laici per chiederne il riscatto. Sapeva che i monaci guerrieri non si sarebbero mai arresi e non potevano essere comprati.
Un aneddoto curioso riguarda la caccia. La regola vietava ai Templari qualsiasi forma di caccia, considerata un passatempo mondano che distraeva dallo scopo primario. Niente falchi, niente cani da corsa. C'era però una sola, gloriosa eccezione: il leone. "Poiché è lui che viene a cercare chi divorare", cacciare leoni era permesso e anzi incoraggiato, sia come esercizio militare sia come simbolo della lotta contro il diavolo (Spesso associato al leone nelle scritture).
Nonostante la retorica della guerra santa, la realtà in Terra Santa imponeva la convivenza. Usama ibn Munqidh, un emiro siriano del XII secolo, racconta nelle sue memorie di come i Templari fossero suoi "amici". Quando Usama visitava Gerusalemme (durante i periodi di tregua), andava alla Moschea di Al-Aqsa, quartier generale dei Templari.
I cavalieri gli avevano riservato una piccola cappella affinché potesse pregare secondo il rito musulmano. Usama racconta un episodio in cui un franco appena arrivato dall'Europa, vedendolo pregare verso sud (la Mecca), lo afferrò violentemente girandolo verso est. I Templari intervennero, cacciarono il franco e si scusarono con l'emiro:
"È un forestiero, è appena arrivato dal paese dei Franchi e non ha mai visto nessuno pregare se non verso est".
Questo aneddoto rivela come i Templari "residenti" si fossero ormai orientalizzati, sviluppando un pragmatico rispetto per i loro avversari, a differenza dei fanatici pellegrini europei.
Se la spada era il loro simbolo, il registro contabile era la loro vera forza. I Templari non erano solo guerrieri; divennero in breve tempo la più grande organizzazione finanziaria dell'Occidente.
Il problema fondamentale del pellegrino (o del crociato) era logistico: come portare grandi somme di denaro dall'Europa alla Terra Santa senza essere rapinati lungo il tragitto? I Templari trovarono la soluzione inventando, di fatto, la lettera di cambio e l'assegno turistico (traveler's check) ante litteram.
Funzionava così: un pellegrino depositava una somma (diciamo 100 marchi d'argento) presso la precettoria del Tempio a Londra o Parigi. Il tesoriere templare gli rilasciava una pergamena cifrata, che attestava il deposito. Il pellegrino viaggiava leggero, senza oro addosso. Arrivato a Gerusalemme (o in qualsiasi altra sede templare), presentava la pergamena e riceveva indietro il denaro in valuta locale, meno una commissione per il servizio.
Questo sistema trasformò le precettorie (le "filiali" dell'ordine sparse in tutta Europa, che erano migliaia, vere aziende agricole chiamate mansiones) in una rete bancaria interconnessa e sicura.
I Templari divennero così ricchi e affidabili che iniziarono a gestire le finanze degli stati.
Nonostante il voto di povertà individuale (il singolo cavaliere non possedeva nulla), l'Ordine come istituzione accumulò una ricchezza leggendaria. Possedevano una flotta navale propria, porti (come La Rochelle), e immense tenute agricole che fornivano le risorse (grano, cavalli, denaro) per sostenere la guerra in Oriente.
Mentre i Templari nascevano come guerrieri puri, i loro grandi rivali, gli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme (oggi Sovrano Militare Ordine di Malta), ebbero un'origine diversa, più umile e caritatevole, ma destinata a una longevità superiore.
L'ordine nacque intorno al 1048 (o 1080, secondo alcune fonti), ben prima della Prima Crociata, fondato da mercanti di Amalfi per gestire un ospedale a Gerusalemme dedicato a San Giovanni Battista. La loro missione originaria era la cura dei pauperes Christi, i poveri malati, visti come "signori" da servire.
Solo nel XII secolo, in risposta all'insicurezza cronica del Regno di Gerusalemme e imitando il successo dei Templari, gli Ospitalieri si militarizzarono gradualmente, diventando un ordine ibrido: infermieri in tempo di pace, guerrieri in tempo di guerra.
Gli scavi archeologici e le fonti documentarie ci restituiscono un'immagine sbalorditiva del loro ospedale principale a Gerusalemme. Era una struttura immensa, di circa 150.000 piedi quadrati (circa 14.000 metri quadri), capace di ospitare fino a 2.000 pazienti contemporaneamente.
La cura per i malati era all'avanguardia per l'epoca:
Un aspetto spesso dimenticato è la presenza femminile. Esistevano le Sorelle dell'Ordine di San Giovanni, monache che pregavano per l'ordine e, in alcuni casi, assistevano negli ospedali, specialmente nei reparti femminili e negli ospizi per pellegrine. Figure come Santa Ubaldesca Taccini sono ricordate per la loro opera di carità all'interno delle strutture ospitaliere dell'ordine in Europa.
Dopo la caduta di Acri nel 1291, mentre i Templari sembravano aver perso la loro ragion d'essere, gli Ospitalieri si reinventarono. Si trasferirono prima a Cipro, poi conquistarono l'isola di Rodi (1309), trasformandosi in una potenza navale sovrana. Divennero "corsari di Cristo", pattugliando il Mediterraneo contro le navi ottomane e barbaresche. E quando persero Rodi nel 1522, si spostarono a Malta, dove resistettero all'epico assedio del 1565.
Questa capacità di adattamento – da infermieri a cavalieri a marinai, mantenendo sempre attiva la funzione ospedaliera – è il segreto che ha permesso loro di sopravvivere fino a oggi.
Se Templari e Ospitalieri guardavano al Mediterraneo, l'Ordine dei Cavalieri Teutonici (Ordo domus Sanctæ Mariæ Theutonicorum Hierosolymitanorum) volse presto lo sguardo a Nord.
Nati ad Acri nel 1190 durante la Terza Crociata come ospedale da campo per i crociati tedeschi, i Teutonici capirono presto che in Terra Santa lo spazio politico era già occupato dai due ordini maggiori.
Sotto la guida del visionario Gran Maestro Hermann von Salza (1209-1239), abilissimo diplomatico e confidente dell'imperatore Federico II, l'Ordine trovò una nuova missione: la "Crociata del Nord".
Nel 1226, con la Bolla d'Oro di Rimini emessa da Federico II, i Teutonici ottennero la sovranità su tutte le terre che avrebbero conquistato in Prussia, allora abitata da tribù pagane baltiche.
I Teutonici non si limitarono a costruire castelli; costruirono uno Stato.
Nel XIV secolo, quando le crociate in Terra Santa erano finite, andare a combattere i pagani in Prussia divenne una moda per la nobiltà europea. L'Ordine organizzava le cosiddette Reisen ("viaggi"), vere e proprie spedizioni stagionali (una in inverno, quando le paludi gelavano, e una in estate).
Nobili inglesi, francesi e tedeschi accorrevano per partecipare a queste "cacce all'uomo" contro i lituani. Tra gli ospiti illustri ci fu anche Henry Bolingbroke (il futuro re Enrico IV d'Inghilterra), che spese una fortuna per equipaggiarsi e partecipare a una Reise nel 1390.
Per onorare questi ospiti, i Teutonici istituirono la Ehrentisch ("Tavola d'Onore"): prima della battaglia o durante i banchetti a Marienburg, venivano selezionati i cavalieri più valorosi per sedere a una tavola speciale, un rito cavalleresco che trasformava la guerra brutale in un torneo di prestigio sociale.
Economicamente, lo stato teutonico era una macchina da soldi basata sul grano e, soprattutto, sull'ambra. L'ordine deteneva il monopolio assoluto sulla raccolta e il commercio dell'ambra baltica, usata per rosari e gioielli in tutta Europa. Il controllo era spietato: chiunque fosse stato sorpreso a raccogliere o nascondere ambra sulle spiagge senza consegnarla all'Ordine (i cosiddetti Bernsteinregal) veniva punito con la morte, spesso tramite impiccagione immediata sull'albero più vicino. L'ambra finanziava così le guerre e i castelli.
Il dominio teutonico fu spezzato nel 1410 nella battaglia di Tannenberg (Grunwald), dove l'unione polacco-lituana inflisse una sconfitta devastante all'Ordine. Nel 1525, l'ultimo Gran Maestro, Albrecht di Hohenzollern, su consiglio di Martin Lutero, compì l'atto finale: si convertì al protestantesimo, secolarizzò l'Ordine e trasformò lo stato monastico nel Ducato di Prussia ereditario, ponendo fine all'epopea dei monaci guerrieri nel nord.
Mentre in Oriente e nel Baltico i monaci guerrieri erano celibi, nella Penisola Iberica, impegnata nella Reconquista contro i Mori, si sviluppò un modello unico. Gli ordini spagnoli di Calatrava, Alcántara e soprattutto Santiago (San Giacomo della Spada) adattarono la regola monastica alle necessità locali.
L'Ordine di Santiago, fondato nel 1170 per proteggere i pellegrini verso Compostela, ottenne dal Papa una dispensa straordinaria: i suoi cavalieri potevano sposarsi.
Non facevano voto di castità assoluta, ma di "castità coniugale" (fedeltà alla moglie). Vivevano con le famiglie nelle commende dell'ordine, tranne durante le campagne militari o i periodi di ritiro spirituale (come l'Avvento e la Quaresima), in cui dovevano vivere in comunità monastica.
Le mogli dei cavalieri avevano un ruolo riconosciuto e dovevano dimostrare la stessa nobiltà di sangue (limpieza de sangre) dei mariti. Le donne dell'ordine, spesso riunite in conventi femminili legati a Santiago, si occupavano dell'educazione delle figlie dei cavalieri.
Questa flessibilità rese l'Ordine di Santiago immensamente popolare tra la nobiltà spagnola, permettendo di reclutare un gran numero di guerrieri che potevano servire Dio e la Reconquista senza estinguere la propria dinastia. Furono protagonisti, insieme agli altri ordini e ai re cristiani, della decisiva battaglia di Las Navas de Tolosa (1212), che segnò l'inizio della fine del dominio musulmano in Spagna.
È un errore pensare che questi ordini, in quanto "fratelli in Cristo", collaborassero sempre. La realtà era fatta di feroci rivalità politiche ed economiche. Templari e Ospitalieri erano spesso in competizione per donazioni, castelli e influenza politica.
Il punto più basso di questa rivalità fu la Guerra di San Saba (1256-1270), una vera e propria guerra civile combattuta all'interno della città cristiana di San Giovanni d'Acri. Il conflitto scoppiò tra le repubbliche marinare di Venezia e Genova per il possesso di una chiesa (San Saba) e per diritti commerciali.
Gli ordini si schierarono su fronti opposti:
Per anni, i monaci guerrieri si combatterono ferocemente per le strade di Acri. Usarono le loro macchine d'assedio per bombardare i rispettivi quartieri fortificati all'interno della stessa città. Il cronista inglese Matteo Paris riporta con orrore che
"i Templari assediarono e molestarono gravemente gli Ospitalieri, tanto che questi non potevano nemmeno portare fuori i cadaveri dalle loro case per seppellirli"
Questa follia fratricida indebolì fatalmente gli stati latini proprio mentre la minaccia dei Mamelucchi egiziani cresceva, portando infine alla perdita di Acri nel 1291.
Tuttavia, ci furono anche momenti di tragico eroismo congiunto. Nella battaglia di La Forbie (1244), Templari, Ospitalieri e Teutonici caricarono insieme contro i mercenari corasmi ed egiziani. Fu un massacro totale: dei circa 300 Templari presenti, ne sopravvissero solo 33; degli Ospitalieri ne rimasero 26 e dei Teutonici solo 3. Fu il sacrificio di un'intera generazione di cavalieri per tentare di salvare il regno.
All'inizio del XIV secolo, con la perdita della Terra Santa, i Templari si trovarono in una posizione scomoda: erano un esercito potente e ricchissimo senza una guerra da combattere, stanziato nel cuore della Francia.
Il Re di Francia, Filippo IV il Bello, aveva un disperato bisogno di soldi (aveva debiti enormi, anche con i Templari stessi) e mal tollerava uno "stato nello stato". Con una mossa a sorpresa degna di un thriller moderno, all'alba di venerdì 13 ottobre 1307, fece arrestare simultaneamente tutti i Templari di Francia.
Per distruggere un ordine religioso, non bastava dire "voglio i vostri soldi". Bisognava distruggerne la reputazione. Le accuse fabbricate dagli inquisitori del re furono infamanti e studiate a tavolino:
Sotto tortura, molti cavalieri confessarono. Ma la storia ha svelato una verità diversa. Nel 2001, la scoperta negli Archivi Vaticani della Pergamena di Chinon ha dimostrato che Papa Clemente V, pur debole e succube del Re di Francia, aveva condotto un'indagine segreta e aveva assolto i capi templari dall'accusa di eresia nel 1308. Il Papa sapeva che non erano eretici, ma peccatori bisognosi di riforma. Tuttavia, di fronte alla minaccia di scisma e violenza da parte di Filippo il Bello, il Papa dovette capitolare politicamente e soppresse l'ordine nel 1312 "per via amministrativa" (non giudiziaria), per il bene della Chiesa.
L'epilogo avvenne il 18 marzo 1314 a Parigi. L'ultimo Gran Maestro, Jacques de Molay, e il precettore di Normandia, Geoffroy de Charnay, ritrattarono pubblicamente le confessioni estorte, proclamando l'innocenza dell'Ordine. Filippo il Bello li fece bruciare vivi quella stessa sera su un isolotto della Senna.
La leggenda narra che Molay, tra le fiamme, abbia lanciato una maledizione: "Dio sa chi ha torto e chi ha peccato... Papa Clemente, Re Filippo, vi convoco davanti al tribunale di Dio entro un anno!".
Realtà storica o invenzione postuma? Fatto sta che Clemente V morì un mese dopo di dissenteria, e Filippo il Bello morì entro l'anno per una caduta da cavallo durante una battuta di caccia. La dinastia capetingia si estinse in breve tempo ("I Re Maledetti"), alimentando per secoli il mito della vendetta templare.
Al di là delle battaglie e dei processi, com'era la vita di tutti i giorni?
Chi erano: Gli ordini monastico-cavallereschi erano organizzazioni religiose nate nel Medioevo (durante le Crociate) che univano la vita del monaco (preghiera, voti di povertà, castità, obbedienza) a quella del cavaliere (guerra, difesa dei deboli).
I "Big Three" (I tre principali):
Concetti Chiave:
Cosa resta oggi di questa epopea di ferro e fede? Restano le pietre possenti del Krak dei Cavalieri in Siria e del castello di Malbork in Polonia, monumenti a un'ambizione smisurata. Resta l'infrastruttura finanziaria moderna, figlia delle lettere di cambio templari. Resta l'idea dell'assistenza ospedaliera come dovere sacro, portata avanti ancora oggi dagli eredi degli Ospitalieri.
Ma soprattutto, resta il fascino ambiguo di uomini che cercarono di conciliare l'inconciliabile: il Vangelo della pace e la spada della guerra. La loro storia ci ricorda che il Medioevo non fu un'epoca buia e statica, ma un laboratorio di innovazioni sociali, economiche e militari radicali. I Templari e i loro fratelli-rivali non furono solo monaci o soldati; furono i primi europei veramente "internazionali", precursori nel bene e nel male della modernità. E forse, proprio in questa complessità, risiede il segreto della loro immortale leggenda.
Ecco alcune risposte rapide sui concetti fondamentali trattati nella guida.
Erano istituzioni religiose del Medioevo nate durante le Crociate che univano la vita del monaco (con voti di povertà, castità e obbedienza) a quella del cavaliere (guerra e difesa). Rappresentavano il paradosso tra la preghiera e l'uso della spada.
I tre ordini principali erano: i Templari (guerrieri d'élite e banchieri), gli Ospitalieri o Cavalieri di San Giovanni (nati come infermieri, poi guerrieri navali) e i Cavalieri Teutonici (che stabilirono uno stato in Prussia).
I Templari divennero ricchi inventando un sistema simile alla lettera di cambio (o assegno turistico), permettendo ai pellegrini di depositare denaro in Europa e prelevarlo in Terra Santa, evitando le rapine lungo il viaggio. Ciò trasformò l'Ordine nella più grande organizzazione finanziaria dell'Occidente.
Il concetto di malicidio (*malicidium*) fu introdotto da San Bernardo di Clairvaux per giustificare l'uccisione di un "infedele" da parte di un monaco. Sosteneva che l'atto di uccidere il nemico di Cristo non fosse omicidio (*homicidium*), ma l'uccisione del male.
L'Ordine fu soppresso nel 1312 da Papa Clemente V, a causa della loro immensa ricchezza e potere, ma soprattutto per la forte pressione politica del Re di Francia, Filippo IV il Bello, che mirava a cancellare i suoi debiti. Il Gran Maestro Jacques de Molay fu bruciato vivo nel 1314.
Sì, l'Ordine di Santiago in Spagna fu un'eccezione. Ai suoi cavalieri fu concesso dal Papa di sposarsi e fare voto di castità coniugale (fedeltà alla moglie) anziché di castità assoluta, per poter reclutare più guerrieri durante la Reconquista contro i Mori.
L'Ordine degli Ospitalieri (oggi Ordine di Malta) nacque per gestire un ospedale a Gerusalemme dedicato alla cura dei poveri malati (*pauperes Christi*). Solo in seguito, imitando i Templari, si militarizzarono, diventando un ordine ibrido di infermieri e guerrieri.
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La Chiesa nel MedioevoClaudio Azzara, Anna Maria Rapetti |
Articolo pubblicato il 20/11/2025
Ultimo aggiornamento il 22/11/2025