La Battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571 fu l'epico scontro navale che vide la Lega Santa (un'alleanza tra Venezia, la Spagna di Filippo II e lo Stato Pontificio di Papa Pio V) contrapporsi all'armata navale dell'Impero Ottomano di Selim II. Questo breve riassunto ripercorre il contesto che portò alla battaglia (inclusa la caduta di Cipro), la schiacciante vittoria cristiana che liberò migliaia di schiavi e, soprattutto, analizza il suo vero e, a volte, limitato impatto sulla successiva storia del Mediterraneo.
Pubblicato: 02/12/2025
Ultima modifica: 05/12/2025
Dunque, proviamo a capire cosa successe davvero quel giorno. Immaginatevi il Mediterraneo del Cinquecento. Non è un mare tranquillo, tutt'altro. È un crocevia di tensioni formidabili dove si gioca una partita a scacchi mortale tra due colossi. Da una parte c'è Filippo II, il re di Spagna, che possiede mezza Italia. Ha il Regno di Napoli, la Sicilia, la Sardegna.
La sua egemonia sembra indiscussa, eppure non dorme sonni tranquilli. Dall'altra parte ci sono gli Ottomani, l'ombra che si allunga da Oriente.
I corsari barbareschi infestano le coste e il Sultano non sta certo a guardare. Dopo aver fallito l'assalto a Malta nel 1565 (un'impresa memorabile in cui i Cavalieri di San Giovanni, monaci guerrieri noti per la loro ferrea disciplina, avevano respinto l'assedio ottomano con una resistenza ostinata), i Turchi ci riprovano.
Siamo nel 1570. Selim II, che regnerà dal 1566 al 1574 ed è il successore del grande Solimano il Magnifico, sferra un attacco a sorpresa contro Cipro. Cipro non è un'isola qualsiasi. È l'avamposto di Venezia, l'ultima frontiera della cristianità verso est.
Le cose si mettono male. Tunisi, che l'imperatore Carlo V aveva conquistato con tanta fatica nel 1535, cade nelle mani del bey di Algeri (per bey si intende signore, governatore).
Il Mediterraneo rischia di diventare un lago ottomano. È qui che entra in scena un papa energico, Pio V, che siede sul soglio di Pietro dal 1566 al 1572.
Il Papa non ci sta. Vuole una risposta forte, una crociata.
Nasce così la "Lega Santa". Non è un'alleanza facile, perché mettere d'accordo veneziani e spagnoli è sempre un'impresa. Ma alla fine ci riescono. Oltre a Venezia e alla Spagna, aderiscono la Repubblica di Genova, il Duca di Savoia e l'Ordine di Malta.
Si prepara una flotta immensa, pronta a dare battaglia per la vita o per la morte.
Arriviamo al dunque. È il 7 ottobre 1571. Cipro è già caduta in mano turca, ma la flotta cristiana cerca lo scontro lo stesso. Le due armate si trovano di fronte all'imboccatura del golfo di Corinto.
Molti si chiedono dove si trova Lepanto. È un porto strategico in Grecia, situato proprio all'ingresso del golfo di Corinto. Se cercate sulla carta geografica moderna, però, non la troverete con questo nome. Oggi la città si chiama Nafpaktos. È lì che la storia sta per compiere una delle sue virate più drammatiche.
Lo schieramento è impressionante. Al comando dei cristiani c'è Don Giovanni d'Austria, un figlio naturale di Carlo V, fratellastro di Filippo II. Guida più di duecento galere. Metà sono veneziane e sventolano il vessillo crociato. Dall'altra parte ci sono i Turchi con quasi 250 navi.
Sulla carta i Turchi sono di più. Ma i cristiani hanno un vantaggio tecnologico decisivo: una potenza di fuoco superiore. Non è una battaglia di manovre eleganti a distanza. È un carnaio. Le navi si incastrano, i ponti diventano scivolosi di sangue, si combatte corpo a corpo con una ferocia inaudita.
Fu l'ultima grande battaglia della storia combattuta con navi a remi e con la vecchia tecnica dell'abbordaggio. Alla fine della giornata, il verdetto è chiaro. La vittoria cristiana è schiacciante.
Più di 150 navi turche vengono prese o affondate. Si contano forse 30.000 tra morti e prigionieri nemici. E c'è un dato che tocca il cuore: ben 15.000 schiavi cristiani, incatenati ai remi delle galere turche, vengono liberati.
La notizia corre veloce. La vittoria viene celebrata come un segno divino. Letterati, poeti e artisti esaltano il trionfo della Controriforma. Sembra che l'Islam sia stato fermato per sempre. Ma se guardiamo ai fatti nudi e crudi, le cose sono più sfumate.
I risultati politici e militari, infatti, furono molto più modesti del clamore suscitato. Gli alleati, passata la paura, ricominciarono a litigare. Venezia, che è una repubblica di mercanti e ha bisogno di commerciare, guarda al sodo. Preoccupata per i suoi affari in Oriente, nel marzo 1573 firma una pace separata. Rinuncia a Cipro e torna alla sua vecchia politica di buon vicinato con Istanbul.
Inoltre, i due grandi protagonisti hanno altro a cui pensare. Il Re di Spagna deve guardare a nord, alle rivolte nelle Fiandre. Il Sultano deve occuparsi della Persia. Così, nel 1578, si arriva a una tregua che durerà fino alla fine del secolo.
Non dobbiamo pensare che dopo Lepanto il Mediterraneo si sia svuotato. Anzi. Come ci ha insegnato il grande storico Fernand Braudel, questo mare rimase per tutto il Cinquecento il cuore pulsante dell'economia mondiale.
Le navi continuavano a fare la spola cariche di spezie, seta, ma anche di grano e sale. I prezzi erano alti e girava un sacco di moneta spagnola buona.
Proprio perché c'era ricchezza, c'erano i predatori. Dopo Lepanto, paradossalmente, l'insicurezza aumentò. Non c'erano solo i barbareschi. C'erano corsari maltesi, genovesi, toscani. Era la cosiddetta "guerra di corsa".
A differenza della pirateria pura, questa era autorizzata dai governi contro i nemici, ma nella pratica si faceva poca distinzione tra cristiani e infedeli. L'importante era il bottino.
Lungo la costa dalmata operavano gli uscocchi, pirati slavi protetti addirittura dall'Imperatore.
E poi, nell'ultimo ventennio del XVI secolo, arrivano facce nuove. Olandesi e inglesi entrano nel Mediterraneo con i loro velieri. Sono navi veloci, manovrabili, ben armate e costano poco.
Le vecchie galere veneziane sembrano improvvisamente preistoria. Si apre una nuova fase: al vecchio scontro tra Croce e Mezzaluna si sovrappone la rivalità tra cattolici e protestanti, legando il destino del Mediterraneo a quello del Mare del Nord.
| Data | Evento |
|---|---|
| 1535 | Carlo V espugna Tunisi. |
| 1565 | Grande Assedio di Malta (resistenza dei Cavalieri). |
| 1566 | Inizio del pontificato di Pio V e del regno del sultano Selim II. |
| 1570 | Attacco ottomano all'isola di Cipro. |
| 7 ottobre 1571 | Battaglia di Lepanto: vittoria della Lega Santa sulla flotta ottomana. |
| 1572 | Fine del pontificato di Pio V. |
| marzo 1573 | Venezia firma una pace separata con l'Impero ottomano. |
| 1574 | Fine del regno del sultano Selim II. |
| 1578 | Stipula della tregua tra Spagna e Impero ottomano. |
| Fine XVI secolo | Penetrazione di navi olandesi e inglesi nel Mediterraneo. |
Studente di Storia
Ciao, sono al secondo anno di storia all'università e scrivo articoli man mano che studio per gli esami. Mi piace programmare siti web dunque eccomi qua.
Articolo pubblicato il 02/12/2025
Ultimo aggiornamento il 05/12/2025